Il vaticanista Aldo Maria Valli riporta alcune notizie dal mondo della Chiesa (cattolica?). Aggiungiamo qualche nostro commento nelle parentesi.
San Tommaso? No, sadomaso
Un istituto salesiano organizza un convegno sul sadomaso. Infatti, spiegano i religiosi, «l’interesse scientifico per il tema risponde ai bisogni formativi di professionisti e alla necessità di una riflessione antropologica seria e profonda».
(Esorcismo o ricovero presso un maniconio?)
Meno messe per tutti
L’arcivescovo di un’importante diocesi, in visita pastorale a una parrocchia, lascia alcune indicazioni, tra le quali spicca la prima: «Promuovere decisamente un ritorno alla conoscenza, personale e comunitaria, della Parola di Dio, come forma di evangelizzazione. Dove è necessario si può togliere anche qualche Santa Messa, pur di favorire momenti di catechesi e ascolto della Parola».
(Dal sola Scriptura al sola scemenza?)
Fare l’indiano
In Francia un vescovo ha ordinato un sacerdote indiano eseguendo rituali indù, e lui stesso, il vescovo, si è fatto dipingere in mezzo alla fronte il tradizionale segno rosso.
(Non sarebbe stato meglio dipingere sulla fronte del vescovo la lettera A di apostata?)
Commissione mesta
In Vaticano è all’opera una commissione mista cattolico-luterana che starebbe lavorando all’ipotesi di una «interpretazione sacramentale comune dell’Eucaristia» e in un documento sostiene fra l’altro: «Le istanze più profonde di Lutero continuino a interrogare chiunque desideri seguire il Signore più da vicino e con maggior coerenza; perché Lutero altro non ha cercato se non di prendere in mano il Vangelo e viverlo con la maggiore intensità e autenticità possibile». E il cardinale che si occupa dell’ecumenismo ha detto: «Nel commemorare la Riforma si è accentuato soprattutto ciò che abbiamo in comune. Io stesso ho proposto che dopo la Dichiarazione congiunta sulla giustificazione dovremmo giungere una nuova dichiarazione congiunta sulla Chiesa, l’eucaristia e il ministero».
(E Satana se la ride.)
Fare e disfare
Da una trentina d’anni a questa parte un bel contributo alla conoscenza e alla proposta del matrimonio cattolico è stato dato dal glorioso Istituto Giovanni Paolo II per gli studi su matrimonio e famiglia, voluto dal papa santo e che ebbe come primo preside il cardinale Carlo Caffarra. Il quale Istituto, infatti, è stato abolito. Al suo posto è nato il Pontificio istituto teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia.
(Ecco come far rivoltare rivoltare un santo nella tomba.)
Canta che ti passa/1
Sapevamo del prete che durante le celebrazioni dei matrimoni canta le canzoni dei Ricchi e poveri e balla. Ora scopriamo che nella chiesa di San Corrado a Piacenza il signor parroco durante l’omelia canta le hits dei Nomadi, da Dio è morto a Io vagabondo.
(Quelli che cantano “Dio è morto” altro non sono che cadaveri vagabondi).
Canta che ti passa/2
Nell’Universidad Iberoamericana di Puebla, Messico, è stata celebrata una messa con le musiche dei Coldplay, la celebre rock band britannica, perché ritenute di contenuto religioso. Infatti il cantante Chris Martin, tempo fa, parlando di Dio disse in un’intervista: «Sto sempre cercando di decifrare quello che “lui” o “lei” è. Non so se sia Allah o Gesù o Mohammed o Zeus. Ma immagino Zeus».
(Se davvero fosse Zeus, Chris Martin sarebbe già stata colpito da un fulmine.)
Chiesa in cammino
Nella chiesa di San Nicolò a Jesi tempo fa è stata organizzata una sfilata di moda, con tanto di passerella, musica rock, modelle e modelli. C’erano una volta le processioni…
(Prima si portavano in processioni i santi, adesso i diavoli.)
Strane compagnie
A Trento, dove il vescovo tempo fa disse che Gesù «era un festaiolo» e «faceva feste borderline con gente che oggi i buttafuori butterebbero davvero fuori», c’è un parroco che celebra messe ecumeniche invitando una pastora protestante in veste di concelebrante, e ogni tanto va a sua volta nella chiesa battista e concelebra.
(Meglio soli che male accompagnati.)
Prima di tutto il decoro
A Lucera, provincia di Foggia, il parroco di Santa Maria delle Grazie ha distribuito un foglietto con scritto «Entri chi ha il cuore in tempesta seppur in pantaloncini», «entri chi ne sente il bisogno seppure ha le spalle scoperte». E ancora: «È vero che il suono del cellulare disturba e distrae, ma è peggio se resti fuori per non spegnerlo o renderlo silenzioso».
(Tanto ormai non c’è più nessuna differenza tra una chiesa e una discoteca…)
Grazie dei doni
Sul foglietto La Domenica, che si trova in tutte le chiese, il primo ottobre scorso, sotto il titolo In cammino verso la Riconciliazione e un ritratto di Lutero, ecco un articolo nel quale si spiega che «le due Chiese esprimono gratitudine per i doni spirituali e teologici della Riforma protestante».
(Dai frutti li riconosceremo… e sono stati donati frutti avvelenati.)
Per una chiara identità
Un corso di orientamento pastorale che si è tenuto tempo fa è stato dedicato al tema Ripartire dalle periferie. Diluire i colori e abbattere i muri.
(E dare i numeri no, eh?)
Per chi suona la campana
Un consiglio pastorale del Nord Italia ha deciso di eliminare l’uso delle campane a morto durante i funerali. Motivo? Sono lugubri.
(Il Marchese del Grillo, personaggio di Alberto Sordi, fece suonare a morto le campane di Roma perché era morta la giustizia.)
Chiesa in uscita
A Bologna, dopo il pranzo per i bisognosi e i detenuti con il papa nella basilica di San Petronio, due uomini che erano stati invitati si sono allontanati e non hanno fatto ritorno nella casa-lavoro di Castelfranco Emilia, una struttura alternativa al carcere.
(Una “Chiesa” che non aiuta ad “evadere”, che “Chiesa” è?)
(fonte: aldomariavalli.it)