Quei gesuiti non cristiani…

«Il più grande trucco del diavolo è quello di convincerci che egli non esista» (Charles Baudelaire), così il nostro nemico può agire indisturbato e appropriarsi prima di tutto di quelle anime che non credono nella sua esistenza reale e personale, ma simbolica.

Sosa, SJ

Uno di questi pare essere l’attuale “papa nero”, Arturo Sosa Abascal, secondo cui «abbiamo creato figure simboliche, come il diavolo, per esprimere il male. I condizionamenti sociali anche rappresentano questa figura, ci sono persone che agiscono così perché c’è un ambiente dove è molto difficile fare il contrario». E via dicendo altre dichiarazioni aberranti sul depositum fidei, per esempio sulla sodomia, sui sacramenti, sul sacerdozio e sul matrimonio, etc. (cliccare qui).

Può esserci errore da parte nostra, ma il gesuita Sosa, da buon marxista (la frase sopra ne è una prova lampante) non è cristiano. Per lui, Gesù di Nazaret — di cui non crede neppure abbia detto quello riportato dai vangeli[1] — è solo un profeta fallito che ha annunziato l’avvento di un regno fondato sull’eguaglianza sociale. Allo “Spirito”[2] e alla “Chiesa del popolo” (cliccare qui) spetta il compito di aggiustare, completare e correggere ciò che quel lontano “profeta galileo” non è riuscito a realizzare.

Duole dirlo, ma abbiamo il timore, più che fondato, che il “segreto” di Sosa (& Co.) sia quello del Grande Inquisitore di Fedor Dostoevski: egli non crede in Dio.

NOTE

1] «Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù… a quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito…» (cliccare qui).

2] «La dottrina non sostituisce il discernimento e neanche lo Spirito Santo» (ididem).

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